sabato 27 ottobre 2012

Siamo tutte alla ricerca di un Sir Stephen che ci faccia espiare e ci redima dall'orrore e dalla colpa di essere donne.


"Ma Lui parlò. Le disse, tenendola per il collare, due dita infilate fra il cuoio e il collo, che la Sua Intenzione era che d'ora in avanti fosse messa in comune fra Lui e Coloro che Egli avesse prescelto, Uomini a lei sconosciuti ma affiliati alla Società del Castello, come era avvenuto la sera precedente. Che lei dipendeva da Lui, solo da Lui, anche se riceveva Ordini da Altri, indipendentemente dalla Sua Presenza o dalla Sua Assenza, perchè in linea di principio Egli era partecipe di tutto ciò che poteva esserle imposto o inflitto ed era Lui a possederla e a godere di lei attraverso coloro a cui l'aveva consegnata, per il solo fatto di averla loro consegnata. Doveva assoggettarsi a Loro e accoglierLi con lo stesso Rispetto con cui accoglieva Lui, come tanti Riflessi della Sua Immagine"



"Una sottomessa non fa domande. Ha solo il diritto di obbedire al suo Dominatore. Deve Fidarsi perchè sa che tutto viene fatto per il suo bene."



"l'espressione "apri le gambe" acquistava nella bocca del suo amante una tale carica di turbamento e di potere che lei non le udiva mai senza una sorta di interiore prosternazione, di sacra sottomissione, come se un dio, non lui avesse parlato"


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