martedì 28 giugno 2011

All'origine della Vita, All'origine dell'Amore




Perchè io sono la prima e l'ultima
Io sono la venerata e la disprezzata
Io sono la prostituta e la santa
Io sono la sposa e la vergine
Io sono la mamma e la figlia
Io sono le braccia di mia madre
Io sono la sterile, eppure sono numerosi i miei figli

Io sono la donna sposata e la nubile
Io sono colei che da' la luce e colei che non ha mai procreato
Io sono la consolazione dei dolori del parto

Io sono la sposa e lo sposo
E fu il mio uomo che mi creò.
Io sono la madre di mio padre
Io sono la sorella di mio marito
Ed egli e' il mio figliolo respinto

Rispettatemi sempre
Poiché io sono la scandalosa e la magnifica.

(Inno ad Iside, III o IV sec. D.C.)





Lei, che è sopravvissuta non lassù, in cima all’olimpo, non lassù, in paradiso, ma quaggiù nella nostra carne, nelle nostre ovaie, nei nostri uteri, ci suggerisce come fare. Ci chiede di sperimentare tutto di lei, di metterlo in pratica, di giorno in giorno.
Questo è il cuore della questione, ed è allora che si delinea la via giusta per incontrarla: riappropriandoci di noi stesse, nelle varie fasi del nostro essere donne, cercando dentro di noi, possiamo “reimparare” la Dea. E’ là che si è nascosta quando ha sentito il pericolo, di fronte alla minaccia di una cultura prepotente e violenta, fatta di armi destinate ad uccidere, di ferro e di fuoco, di clamore e di paura. La Dea si è nascosta là dove era sicura di perpetuarsi, nel luogo più bello dove origina la vita: in fondo ai nostri centri vitali, in fondo al respiro, nel midollo spinale, dentro alle nostre ossa, al centro della nostra pancia.
Abbiamo cura di noi, coltiviamo il nostro essere come il più prezioso dei fiori, perché è’ là che la troveremo, all’origine della vita, all’origine dell’amore.

-Barbara Coffani-

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