giovedì 28 aprile 2011

Anahata






"Anahata è il centro del cuore, in diretta corrispondenza con il plesso cardiaco, dove risuona il mistico suono ottenuto senza percussione. Costante e ininterrotto suona anche, nel sanscrito antico, il significato del nome Anahata: ovvero non colpito, inattaccabile.
In questa sorta di nodo tra i tre chakra inferiori e i tre superiori, la creatività di Shakti, simboleggiata dal triangolo capovolto, si intreccia con la consapevolezza di Shiva, il triangolo dritto, e forma un potentissimo talismano. Congiunte nell'eterna danza di creazione, le due polarità opposte e complementari, il fuoco che tende verso l'alto e l'acqua che cade verso il basso, il maschio e la femmina, la montagna e la caverna irradiano amore, e l'amore diviene la parola d'ordne del Chakra.
L'elemento di Anahata è l'aria, il più mobile, leggero, fresco, inodore, insapore, privo di forma, svincolato da legami e costrizioni. L'aria si respira dove la natura ha ancora la meglio sull'uomo, ed è capace di purificarlo e di sferzarlo."
-Chakra, le sette porte dell'energia di Laura Tuan-


Ieri soffocata dalla noia di giornate grigie e tediose mi sono infilata in auto per andare a farmi due passi: destinazione incerta.
Se penso a "fare qualcosa" mi viene subito in mente la Rivera, avevo voglia di nutrirmi di energia altrui, di sentire voci che non provenissero unicamente dalla tv accesa in una casa silenziosamente vuota all'infuori di me e del gatto.
Prendo l'autostrada e me ne esco a Riccione... così mi viene voglia di mare, proseguo sino all'insegna "Miramare" e mi tuffo su un lungo mare che inizia la sua rinascita primaverile...già sento quella piacevole sensazione di calore al petto. Mi accendo una paglietta mentre con calma scelgo un posteggio comodo.
Già mi sento molto meglio. La gente che passa si gira, mi sento sempre osservata eppure non posso dire di avere indosso particolarità per cui come una vera reginetta del carnevale mi sia cercata attenzioni non richieste.
Il fondo lo tocca un tizio che inizia a seguirmi e mi chiede se stavo lavorando O.o "adesso??" gli chiedo sbalordita con ancora la sigaretta in bocca. "Si" mi dice con aria seria e quasi innocente... come se fosse una domanda normale. Mi è preso un nervoso che mi ha chiuso la bocca dello stomaco, soffocando ogni energia positiva che avevo messo nell'uscita pomeridiana e l'ho mandato al diavolo.
Sbofonchiavo ancora fra me e me guardandomi riflessa nei negozi che non avevano ancora annusato l'apertura estiva: pantaloni in ecopelle attillati, stivali borchiati e un golfino largo con poggiata sopra una giacchina di pelle....occhiali a goccia "true roker" e fiore viola fra i capelli per raccogliere le ciocche che mi ricadevano ribelli sul viso O.o ma dico ... da quando le puttane si vestono così?! .
Forse bisognerebbe andare in giro con un cartello attaccato in schiena, così siamo sicuri che nessuno si sbaglia. Quindi che sò: "lesbica" oppure "barista", "commessa", "porto il cane" .... "cassa chiusa" ....
Dopo un altro paio di inciampi sui quali rischiavo di scivolare sopra una piastrellata di bava, un tizio riesce ad avvicinarmi, ero pronta a combattere modello Amazzone quando se ne esce con la parola magica "ci conosciamo, ti ho vista al Jamboree quest'estate!" . Fiuuuh ...
Così inizia una chiaccherata piacevole, su un lungo mare grigio eppure di compagnia...
Dalle sue onde arriva un messaggio, portato da questo buffo postino : "Anahata" .




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